martedì 14 luglio 2020

Recensione "Ti sei scordato di me? " di Mhairi McFarlane

Buongiorno lettori. Come vanno le vostre letture? Oggi vi parlo di un romanzo che mi è arrivato in anteprima dalla Harper Collins che ringrazio davvero per la copia omaggio, ma di cui riesco a parlarvi solo oggi. Si tratta di Ti sei scordato di me? un titolo chick lit che si promette come l'erede di Bridget Jones.

Titolo: Ti sei scordato di me? 
Autrice: Mhairi McFarlane
Casa editrice: Harper Collins
Genere: Romance, Chick Lit
Pagine: 400
Prezzo: 15,00
TRAMA

Non c’è niente di peggio che essere licenziati dal peggior ristorante della città, tranne forse arrivare a casa del proprio fidanzato e sorprenderlo a letto con un'altra. Per riprendersi dalla doppia umiliazione di essere stata piantata in asso due volte in un solo giorno, Georgina accetta il primo lavoro che le offrono: fare la barista in un pub che ha appena aperto i battenti.C’è un solo problema: uno dei due proprietari è il ragazzo di cui si era follemente innamorata a diciotto anni. E per giunta non si ricorda di lei. Per niente. Ma in fondo Georgina ha degli amici fantastici e una favolosa pelliccia rosa… cosa potrebbe volere di più?Lucas McCarthy non solo è più affascinante che mai, ma è anche diventato un uomo di successo, con una fiorente attività e persino un cane simpaticissimo. Rivederlo è un duro colpo per la già bassa autostima di Georgina, e oltre a sottolineare l’incertezza del suo burrascoso presente riporta in superficie un penoso segreto del passato. Soltanto lei sa che cosa è successo dodici anni prima, e perché da allora i ricordi non hanno mai smesso di tormentarla. Ma forse non è troppo tardi per la verità… e nemmeno per una seconda chance con l’unico uomo che abbia mai veramente amato.

RECENSIONE 

Ti sei scordato di me? è il primo romanzo che leggo di questa autrice di cui ho sentito tanti pareri positivi sia in Italia sia tra le pagine straniere. Sicuramente è un testo che mi è piaciuto molto per la sua capacità di unire le atmosfere di una commedia romantica ad argomenti piuttosto complessi e delicati da trattare e che portano il lettore ad emozionarsi tra le sue pagine. E' un libro che per quanto lo abbia apprezzato davvero molto, ho avuto qualche problema a continuarne la lettura e me lo sono portato dietro per parecchi giorni: penso che sia stata una cosa mia, perché il romanzo è interessante, ma l'ho iniziato in un momento sbagliato in cui ero quasi entrata in blocco del lettore, sperando di trovare una lettura molto leggera, mentre questa ha anche degli elementi impegnativi. O forse è colpa un po' dello stile di narrazione alquanto particolare, mi spiego meglio: è narrato in prima persona dalla protagonista però ci sono molti flashback che vengono inseriti intervallando la narrazione, secondo un modo di fare che mi ha fatto pensare a una sorta di flusso di coscienza, pensieri che si accavallano, comportamenti della vita quotidiana che vengono spiegati richiamando eventi passati decisivi. Questa cosa mi ha un po' bloccato la scorrevolezza perché l'ho trovato a volte eccessivo. Però è un testo che merita davvero molto e questa potrebbe essere stata solo una mia sensazione.



Come dice già dal comunicato stampa, ricorda molto lo stile di Bridget Jones, quel misto di commedia, ironia e sentimentalismo mai banale. Si tratta più che di un romanzo rosa in senso stretto, visto che la storia d'amore c'è ma è molto più marginale di quanto mi ero aspettata, di un romanzo di narrativa in chiave femminile, una storia di crescita personale, di presa di coscienza di alcune problematiche sia da parte della protagonista sia degli altri personaggi secondari, per un libro che apre uno scorcio su alcune vite. Georgina con i suoi capelli biondi e l'immancabile pelliccia rosa è da un lato una protagonista un po' esilarante, che si ritrova sempre a vivere situazioni particolari, che tira fuori il sorriso e si sa adattare alle circostanze, ma dall'altro è carica di insicurezze e di problematiche non risolte che si porta dietro come un bagaglio e che le impediscono di trovare la felicità. Sono tante le tematiche trattate: dal rapporto con la famiglia, diviso da un lato con la ferita per la morte l'amato padre, dall'altro con la madre che la giudica in continuazione, reputandola un fallimento per aver mollato l'università per ritrovarsi sulla soglia dei trent'anni a lavorare prima come cameriera in un ristorante alquanto discutibile e poi in un bar; passiamo poi alle disastrose relazioni amorose, tra cui l'ultimo ragazzo che la stava tradendo e che solo col senno di poi Georgina si rende conto di come sia stato meschino con lei a livello psicologico.  

A questo aggiungiamo incomprensioni e scottature del passato che tornano a galla quando incontra dopo dieci anni il suo primo e unico amore, che è uno dei suoi datori di lavoro in questo pub e che sembrerebbe non si ricordi per nulla di lei. Georgina deve riprendere in mano le redini della sua vita, avrà a che fare con tante cosa che turberanno la sua pace, per una scalata alla felicità, a partire dal svilupparsi della relazione molto slow burn tra la protagonista e Lucas, il bello e misterioso ragazzo che ha anche lui delle ferite ancora aperte. Perciò abbiamo a che fare con un romanzo che alterna scene esilaranti a momenti toccanti,  parlando di violenza psicologica, di seconde occasioni, di rinascita e coraggio, in una lettura perfetto per l'estate, per chi vuole una storia realistica e profonda che faccia ridere e riflettere.


VOTO 


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