giovedì 30 maggio 2019

RECENSIONE "PASSI"

Buongiorno lettori. Oggi vi voglio parlare di un libro che ho concluso proprio ieri sera, Passi di Claudia Venuti, per la quale copia ringrazio la gentile casa editrice New-Book. Si tratta di un romanzo breve, ma che risulta molto piacevole e riflessivo. Tra l'altro trovo le cover di questa trilogia particolarmente belle e anche molto inerenti al significato dei libri.

Titolo: Passi
Autrice: Claudia Venuti
Casa Editrice: New-Book 
Serie: Passi Di Mia #1
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 144
Prezzo: 14,00
TRAMA
Un amore finito male, la fatica di rimettersi in gioco e un sogno: quell'America così lontana, ma così dannatamente sua. Mia è un ragazza così: ostinata nel farsi domande e cercare risposte, ostinata nel voler tenere tutto sotto controllo, ostinata nel non perdere le persone che ama. Questa è la storia di una vita piena, un vita viva, un vita in cui Mia non si accontenta di camminare a sbagliare. Lei corre. Corre alla continua ricerca della perfetta felicità. A volte all'indietro, a volte troppo avanti, rifiutando sempre quel "tutto passa" così banale. Perché niente va via se non sei tu a liberartene.

RECENSIONE
"I Sogni che abbiamo arrivano fino a dove li portiamo.
Quelli che si realizzano hanno viaggiato con noi fino alla fine."

Passi è un breve romanzo che parla proprio di questo, dei passi salienti della vita di una persona qualunque e di ciò che si trova ad affrontare ogni giorno. Il libro è scritto in prima persona e il suo stile ricorda in parte un diario personale, poichè si presenta come una sorta di descrizione biografica in cui la protagonista di nome Mia si racconta senza filtri. A partire dall'infanzia fino alla sua attuale età sulla trentina, la giovane donna ci parla di sè, della sua vita, di tutte le esperienze che l'hanno segnata, dei suoi sogni, dei suoi amori, della  famiglia, dell'amicizia ecc.
Un susseguirsi di ricordi, belli oppure dolori, arricchiti di tanti pensieri e riflessioni, che però trascendono dall'esperienza individuale e diventano quasi di carattere universale. 

"Le cose iniziano per finire e le persone nascono per morire. 
La differenza è che le cose finiamo per dimenticarle, le persone. 
Le persone lasciano il loro segno e non esiste tempo che possa cancellarne 
le tracce o il profumo, non esiste cura per riempire il vuoto che lasciano."

Mia fin da piccola si presenta come un maschiaccio pieno di voglia di vivere; solare, combina guai ma anche allo stesso tempo perennemente pessimistica e fragile dietro la maschera da dura. Molti eventi l'hanno segnata, sopratutto quando con la famiglia si è dovuta traferire dal suo piccolo paese di origine in una grande metropoli italiana, dove la ragazza fa fatica a adattarsi e a ritrovare sè stessa.

"Chi l'ha detto che sbagliare sia sempre un errore? 
Magari sarà proprio quello sbaglio a portarti a qualcosa di bello."

Si lascia guidare spesso dall'istinto, cosa che si rivela geniale oppure disastrosa, portandola a soffrire sopratutto in amore, dove, anche se l'ha provato poche volte, il sentimento è stato davvero forte e totalizzante. Da inguaribile romantica non si butta spesso, ma quando lo fa ci mette anima e corpo, rimanendo molto ferita quando la relazione precipita. E' proprio in seguito alla rottura con il ragazzo da cui stava da anni e in cui pensava di aver trovato il suo "per sempre" che sarà costretta a fare i conti con la realtà, con ciò che desidera veramente e ciò la porterà a ribaltare tutta la sua vita, fino al punto di seguire il suo più grande sogno, trasferirsi nella Grande Mela. Il trasferimento a New York cambierà ancora una volta la sua visione, facendole finalmente capire chi è. Un viaggio fisico ma sopratutto spirituale e introspettivo, alla ricerca di una nuova tranquillità e felicità. Ogni legame, ogni persona entrata in modo fondamentale nella sua vita,ogni passo, si trasformano in un elemento importante per la ragazza, tanto che spesso sceglie di conservarlo non solo nella sua memoria, che non dimentica mai nulla, ma anche sulla propria pelle con un tatuaggio.

"Le cose iniziano per finire e le persone nascono per morire. 
La differenza è che le cose finiamo per dimenticarle, le persone. 
Le persone lasciano il loro segno e non esiste tempo che possa cancellarne 
le tracce o il profumo, non esiste cura per riempire il vuoto che lasciano."

Nel romanzo ho trovato moltissime citazione che mi hanno colpito, qui ve ne ho riportate davvero poche. La maturazione del personaggio è molto forte e porta anche il lettore a riflettere, sopratutto sulle persone che ci circondando e che consideriamo amici, quasi parte di una famiglia.  Unica cosa con cui non concordo a pieno sulla riflessione del tema degli affetti e dell'amicizia è il fatto che sembra quasi che tutti i personaggi secondari vengano presentati come figure destinate a ricoprire il ruolo essenziale, tutti, dalla sorella, alla cugina, all'amico d'infanzia fino a un collega, tutti sembrano in grado di comprendere a pieno ogni dettaglio del carattere di Mia, sullo stesso livello. Ogni capitolo nel quale ci viene introdotto una nuova figura, questa sembra richiamare di nuovo il modello di "perfezione" di amicizia e questa idea mi è sembrata un po' poco realistica.

"Abbiamo bisogno di persone che ci ricordano chi siamo, abbiamo bisogno
 di sentirci apprezzati e abbiamo bisogno di essere speciali per qualcuno."

Lo stile di scrittura è molto fluido e diretto, a tratti quasi poetico e dà l'impressione proprio di aver in mano il cuore dell'autrice, sembra di essere entrati nella sua mente e di vedere come in un film la vita di una persona, comprendendo cosa si trovi a pensare riflettendoci a posteriori. 
Una lettura leggera ma profonda, adatta a tutti, sopratutto a chi si trova in una fase di maturazione e di cambiamento.

VOTO
⭐️⭐️⭐️.75










martedì 28 maggio 2019

RECENSIONE " THE WINNER'S CRIME- la vendetta "

Buongiorno miei amati lettori. Oggi vi parla di lui, uno dei sequel che abbiamo più atteso in Italia e che, dobbiamo dirlo, ci ha fatto un po' pazientare e scalpitare, ma alla fine ce l'abbiamo fatta e l'attesa ne è super valsa la pena. Di cosa sto parlando? Ovviamente di The Winner's Crime - la vendetta di Marie Rutkoski ed edito dalla Leggereditore che ringrazio infinitamente per avermi omaggiato di una copia.  Una serie che vi conquisterà per prima cosa grazie alle copertine meravigliose, ma oltre a ciò si presenta come un piccolo gioiellino.  Vi ricordo che si tratta di un seguito, quindi se non avete letto il primo volume potreste trovare degli spoiler.

Titolo:The Winner's Crime - la vendetta 
Autrice: Marie Rutkoski 
Casa editrice: Leggereditore
Serie: The Winner's Curse #2
Genere: Ya Fantasy, distopico
Pagine: 304
Prezzo: 14,90

TRAMA
Un matrimonio reale è il sogno di ogni ragazza: sfarzo, festeggiamenti e balli fino all'alba. Ma non per la bella Kestrel, per la quale invece le nozze ormai prossime con il principe Verex rappresentano una gabbia che non le lascia via di scampo. Con l'avvicinarsi del matrimonio, vorrebbe ardentemente raccontare all'amato Arin la verità sul suo fidanzamento, se solo potesse contare su di lui... Ma di chi può ancora fidarsi, se non può credere neanche più a sé stessa? Spia in incognito alla corte imperiale, Kestrel è diventata una professionista dell'inganno: vive nella menzogna, per trasmettere informazioni agli herrani, il popolo che dovrebbe considerare suo nemico, ed è finalmente vicina a scoprire un terribile segreto. Nel frattempo Arin, che da semplice schiavo è diventato governatore di Herran, arruola alleati per allontanare dal suo Paese un pericoloso nemico ed è attanagliato dal sospetto che Kestrel sappia molto più di quanto dica, e che menta... La verità, però, può fare più male delle menzogne, e quando verrà a galla, Kestrel e Arin dovranno fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte.



RECENSIONE
Ho iniziato questo libro ricordandomi relativamente poco del primo volume, se non al livello generico la trama, il fatto che lo avessi divorato in circa due giorni e che la protagonista mi aveva colpito per la sua astuzia e genialità mai sopravvalutata, cosa non facile da trovare ultimamente nei fantasy. Naturalmente è bastato leggere solo qualche capitolo per ri-inserirmi a pieno nelle vicende della storia e ritrovare tutto il coinvolgimento emotivo che mi aveva attirato nel primo romanzo e che mi aveva lasciato a bocca aperta sul finale inaspettato. Ebbene, posso dire di aver trovato questo secondo volume ancora più bello del primo, anche se le gioie per la coppia sono quasi inesistenti e il nostro cuoricino viene messo a dura prova, sopratutto con un finale cliffhanger che è assolutamente terribile e doloroso. Perchè gli autori ci devono torturare così e farci stare in ansia sul più bello? Io intanto vi ho avvertiti, speriamo bene per il loro futuro, ma sopratutto incrociamo le dita per avere presto la pubblicazione del terzo e conclusivo libro della trilogia in Italia.

The Winner's Curse è considerato un fantasy, anche se non ha nulla di soprannaturale o comunque che lo possa rimandare subito a questa categoria letteraria; secondo me è più da ritenersi come un distopico dall'ambientazione simile a quella della civiltà romana ai tempi delle conquiste territoriali del grande impero, in cui si dà grande spazio a protagonisti badass e super intelligenti, che cercano di manovrare il destino dei loro popoli, seguendo strategie complesse e pericolose, come in una partita di scacchi o meglio il gioco che l'autrice chiama "mordi e fuggi". Molto forte è anche l'elemento amoroso, rappresentato dal sentimento impossibile e combattuto che unisce i due protagonisti così distanti, ma allo stesso tempo così simili, due nuovi Romeo e Giulietta  che si trovano a far parte di schieramenti rivali, popolazioni che non potranno mai vivere pacificamente, sopratutto in seguito ai nuovi sconvolgimenti politici e sociali che tramite segreti e sotterfugi, stanno distruggendo il nuovo e precario equilibrio. 

Il worldbuilding geografico e politico che la scrittrice ha creato viene maggiormente approfondito in questo secondo libro, poichè questa volta ci si concentra molto di più sull'azione politica/militare, sulle alleanze segrete e sugli intrighi di corte. La cosa viene agevolata anche dal fatto che ci troviamo a seguire due punti di vista differenti, quello di Kestrel e quello di Arin, personaggi, che per gran parte dell'opera si trovano ad agire separati sia a livello di ambientazione sia a livello di decisioni tattiche. Questo sviluppo nella trama ci era stato già premesso a termine del La maledizione, nella quale scopriamo che la ragazza, per poter salvare la popolazione sottomessa all'impero che si era ribellata con a capo proprio il suo amato schiavo, Arin, ha deciso di rivolgersi direttamente all'imperatore, il quale contro le più probabili aspettative, accetta l'idea della figlia del generale: il regno diventerà sarà risparmiato da una sanguinaria repressione, diventando in gran parte autonomo al dominio imperiale, ma mantenendo una sua sottomissione per numerose questioni, come il pagamento di tributi. In cambio Kestrel, oltre a diventare ambasciatrice per la città nella quale era cresciuta, dovrà sposare l'erede al trono, per la gioia anche del valoroso padre. 

Nessuno però, nemmeno lo stesso ribelle sa il vero motivo per cui la giovane se ne è andata, tornando con un trattato che da un lato gli donava per cui aveva tanto lottato, dall'altro gli rapiva e distruggeva il cuore, che debolmente si era innamorato della coraggiosa principessa guerriera. Tutto il romanzo è intriso di struggimenti, incomprensioni, verità tenute nascoste nel nome di un bene più alto, tessere di un puzzle che piano piano cerca di essere ricostruito. Kestrel è una protagonista con i fiocchi, una stratega intelligente tanto da provare a tenere testo allo stesso imperatore, una spia che sacrifica ogni cosa per cercare di salvare chi ama; è una giovane che rinuncia a tutto e che soffre per le sue scelte, perennemente combattuta tra due fuochi, quello della sua educazione e del suo amore per il padre e quello, invece, che ha aperto gli occhi grazie all'amore, cogliendo l'ingiustizia, il pericolo e le bugie dietro la maestosità della reggia. 
Arin con il suo cuore spezzato sarà vittima di vari complotti, cercherà di fare tutto ciò che è in suo potere per proteggere la sua gente, ma non sa più di chi fidarsi, visto che è rimasto deluso persino dalla persona a cui aveva donato il suo cuore. Per tutto il romanzo cercherà di cogliere i dettagli che hanno portato la ragazza ad allontanarsi così, si infurierà, si illuderà che ci siano delle spiegazioni e, quando finalmente riesce a vedere oltre la nube di segreti, cogliendo la verità, rimarrà scottato ancora una volta a causa di ulteriori segreti nati per proteggere qualcuno.

Lo stile di scrittura della Rutkoski è incredibilmente scorrevole, semplice, ma non banale; la trama si fa sempre più intrigante con l'andare avanti delle pagine, cosa che porta il lettore a divorare interi capitolo senza accorgersene e, anche se in alcuni tratti può risultare frustante a causa dei segreti e dei vari colpi di scena che divideranno i due amati protagonisti, non si può fare a meno di voler scoprire quale sarà la loro sorte e il destino dei vari regni.  

VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️.5

sabato 25 maggio 2019

SEGNALAZIONE "QUELLO CHE GLI ALTRI NON HANNO MAI DETTO"

Buongiorno lettori. Anche oggi torno a segnalarvi un libro di un'autrice emergente che potete trovare su Amazon in formato ebook, gratuito per gli abbonati Kindle Unlimited. Si tratta di Quello che gli "altri" non hanno mai detto di Morena Cecere. Di seguito vi lascio la trama.
"Stupire. È questo il verbo che meno mi si addice.
 Chi sono io? Il mio nome è Alice." 
Area degli allegati
TRAMA
Una storia mai raccontata. Una storia di una persona comune. 
Di una ragazza, che sente il bisogno di raccontarla.
Perché la vita è stata crudele con lei, perché lei ha perso le forze.
La storia di una ragazza, Alice, che, come tante altre, non è stata mai ascoltata.
Forse perché non l’ha mai detto, o forse perché, quando l’ha fatto, non è stata sentita. 
Come se fosse muta.
Come se fossimo tutti muti. Gli “altri”. 
Quelli che non contano e che forse non conteranno mai. Lei è una di loro.
Lei è una di loro. È dalla sua semplicità, che sorge la riflessione. 
Una riflessione lunga 19 anni. 
Una riflessione che ci fa comprendere quanto la vita possa essere dura. 
Una riflessione su noi stessi, gli “altri”. 
Consapevolezza. 
Amore.
È giunto il momento di farci sentire. 
È giunto il momento per Alice di farsi sentire.

mercoledì 22 maggio 2019

SEGNALAZIONE "CENTO GRAMMI DI SOLE"

Buongiorno lettori. Oggi colgo l'occasione per parlarvi della piattaforma editoriale basata sul crowdfunding, ossia BookaBook e in particolar modo vi segnalo una delle loro ultime proposte: cento "Grammi di Sole" di Fabiana Zollo. Il romanzo rosa sarà in campagna per ancora circa due mesi e se volete leggerlo in anteprima e prenotarlo, basta cliccare su questo link cento grammi di sole per sostenere questa autrice emergente e la sua nuova opera che sogna di vedere pubblicata con la casa editrice. Di seguito vi lascio la trama e alcune informazioni.



TRAMA
Ronnie Wilson sa esattamente cosa vuole dalla vita: essere una brava figlia per i suoi genitori, un esempio per sua sorella minore, una buona migliore amica per Danny, la prima e ultima scelta di Connor, un’eccellente studentessa. Ronnie è perfezionista, caparbia, vuole essere invincibile. Ma, a volte, le cose non vanno esattamente come erano state progettate e un’improvvisa novità nella vita di Ronnie potrebbe stravolgerne per sempre ogni aspetto, cambiando radicalmente il suo modo di approcciarsi alle cose.
L' AUTRICE E LE SUE PAROLE SUL LIBRO
FABIANA dice: "Sono nata nella primavera del 1997 a Benevento, dove vivo tutt'ora. A vent'anni e tre giorni la vita mi ha regalato mio figlio e proprio a lui ho promesso che ci avrei provato, che sarei diventata tutto ciò che ho sempre sognato di essere. Scrivo da quando ero poco più che una bambina, per gioco e poi per necessità, quando ho capito che le parole per me sono l'unica via per la libertà, per conoscermi e per concedermi attimi di felicità, per avere la possibilità di vivere un milione di vite diverse.
Ho scritto questo libro perché la scrittura è il solo mezzo che ho per esorcizzare gli eventi. Questo romanzo parla del mio io più recondito, di come la vita possa cambiare all’improvviso, “da zero a cento” in un secondo. Questo libro è per me e per voi, perché possa essere d’aiuto a chi non sa come reagire alle sorprese delle vita, perché anche nel momento più fragile si può riuscire a risplendere, aggrappandosi a ciò che resta di buono, i “cento grammi di sole” che danno il titolo al romanzo. "


venerdì 17 maggio 2019

RECENSIONE "LA MAGA TESSITRICE"

Buongiorno lettori! E' giunto il momento di parlarvi di uno degli ultimi romanzi che ho letto, La Maga Tessitrice della giovanissima Helena Paoli, che quasi tutti voi conoscerete già per il blog/canale youtube. Il libro è stato pubblicato dalla Fanucci editore che ringrazio mille per la gentilezza e per avermi omaggiato di una copia. 

Titolo: La Maga Tessitrice
Autrice: Helena Paoli
Casa Editrice: Fanucci editore
Serie: La figlia del cielo #1
Genere: Fantasy
Pagine: 368
Prezzo: 18,00

TRAMA
Aspasia ha diciotto anni e conduce un'esistenza tranquilla e solitaria, circondata dai libri e dai silenzi di suo padre. Dopo aver subìto un'aggressione, ha costruito un muro per proteggersi dagli altri, ripiegandosi su sé stessa e sul proprio amore per le parole. Per questo, pur essendo dotata di una vivida immaginazione, la ragazza intuisce il mistero all'origine dell'universo solo quando l'enigma si svela davanti ai suoi occhi: esiste un mondo parallelo, e un giovane dai capelli bianchi, di nome Septimus, è arrivato proprio da lì per reclamarla. Intrecciato con la nostra dimensione, c'è l'Altrove, una realtà governata da miti e magia. Lì, nonostante la reggenza del giovane erede imperiale Hadrianus, un dittatore sanguinario regna incontrastato, mentre infuria una guerra millenaria e un gruppo di donne cerca di mantenere l'ordine. Le chiamano Tessitrici, perché capaci di manipolare i fili di cui è intessuto il cosmo. Aracne, la più temuta fra loro, è morta, nel tentativo di restituire la libertà ai sudditi dell'Impero. E adesso Aspasia deve attraversare il velo fra le dimensioni e destreggiarsi nei difficili equilibri di corte per prendere il posto della famosa Maga Tessitrice perché le somiglia terribilmente e quello sembra essere il suo destino... Il primo capitolo de La figlia del Cielo, una saga fantasy intrisa di mito, magia e sentimenti.

RECENSIONE
"Ogni individuo valeva più di un concetto astratto,affascinante per il cuore umano perchè irrealizzato. Ne era convinta e se questo significava restare in quella dimensione più a lungo del previsto, non importava."

Quando Helena ha pubblicato sul suo blog la notizia dell'uscita in libreria di un suo romanzo con questa splendida cover, l'ho subito messo in wish list, convinta che potesse trattarsi di un buon fantasy e, infatti, così si è rivelato. Sappiamo tutti che è un genere molto complesso perché richiede tante attenzioni e ha bisogno non solo della costruzione di una buona trama e di grandi personaggi, ma sopratutto di un worldbuilding con i fiocchi, capace di distinguersi da tutti quelli che conosciamo e degno di affascinare il lettore. La questione è ancora più difficile se parliamo poi di giovani autori emergenti nei confronti dei quali il il pubblico è spesso restio ad avvicinarsi poiché il loro stile in molti casi può acerbo e le idee non vengono sfruttate al meglio. Per fortuna, questo è un esempio lampante che i pregiudizi non sono mai totalmente corretti. 

Nonostante il fatto che l'autrice sia alle prime armi nel campo dell'editoria, la sua storia è sviluppata benissimo, presentando un'idea molto originale che unisce un pizzico di magia all'idea di mito e di mondo romano, come una sorta di Retelling storico/fantasy ambientato in una linea parallela alla nostra realtà e in un tempo imprecisato ma che può essere considerato alternativo alla caduta della Repubblica di Roma con l'uccisione di Cesare e l'instaurazione del primo Imperatore. Inutile dire che, l'ambientazione è sicuramente una delle cose che mi ha colpito di più, sopratutto perché sapete quanto adori la mitologia.

Non voglio dirvi quasi nulla sulla trama dal momenti che vi consiglio di recuperare il romanzo e vi darò solo qualche opionione veloce sulla struttura. L'elemento fantasy è molto particolare con il suo riferimento a tutti mondi paralleli, tra loro concatenati da fili poiché il creatore e dio dell'universo non è altro che un grande Ragno, al cui servizio ci sono delle specie di sacerdotesse, le Tessitrici, in grado di cogliere i fili del mondo e di usare la magia: si avete capito bene, si parla anche di ragni, ma d'altronde lo stesso nome Aracne doveva rimandarvi a ciò. Tuttavia,  non vi impaurite, potete stare tranquilli visto che anche io sono abbastanza fobica per queste creature e non ci sono grandi scene che potrebbero traumatizzarvi.

"C'erano il bene e il male. ed erano uniti perchè 
era così che funzionava per le persone."

Helena ha già pubblicato altri due romanzi e forse questo le è stato molto d'aiuto per sviluppare una buona scrittura, capace di essere scorrevole e di invogliare il lettore ad andare avanti grazie giusta dose di descrizione, riflessione e azione. Si alternano vari punti di vista, ma principalmente si seguono le vicende del filone centrale, intervallato da alcuni sogni/flashback,  a cui si aggiungono, a partire da circa metà del libro, gli eventi di un giovane schiavo di nome Aetius, il quale avrà un ruolo fondamentale nel futuro. 
Per quanto riguarda i personaggi abbiamo la protagonista Aspasia che è una ragazza che è dovuta crescere in fretta e non ha nulla che la renda veramente felice, tranne forse i libri; quando viene catapultata in un altro mondo, dovrà fare i conti con tante questioni inaspettate e piano piano, nonostante l'abbia trovata a volte troppo passiva, inizia il suo cambiamento. Dall'altro lato abbiamo Aracne questa figura che compare sempre di sfuggita, la terribile maga di cui la straniera deve prendere il posto e che nonostante la sua assenza, continua a condizionare tutti gli eventi. Infine, ci sono i due personaggi maschili: da un lato c'è  Hadrianus, l'erede al trono con la sua grande complessità di sentimenti e le sue tantissime facce che nascondono segreti, un protagonista molto affascinate e di cui spero di scoprire di più ; dall'altro abbiamo Septimus, il fratello bastardo e schiavo del sovrano, quello che risulterà più protettivo con la ragazza, ma allo stesso tempo sarà sempre troppo condizionato dagli eventi passati per guardare oltre.

Possiamo dire che La maga Tessitrice sia l'esordio vero e proprio nelle grandi librerie e che il suo risultato finale sia ottimo. Non è un libro perfetto, ad esempio avrei preferito che alcune questioni e alcune scene venissero approfondite un po' di più e in alcune parti, sopratutto finali, il romanzo può essere leggermente confusionario e affrettato; forse anche i bellissimi personaggi avrebbero potuto essere analizzati un po' più a fondo visto che anche le loro relazioni hanno grande potenziale, ma, nonostante i piccoli difetti, il mio voto rimane comunque alto e non vedo l'ora di continuare la saga, sperando che il sequel venga pubblicato presto.

VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️

martedì 14 maggio 2019

RECENSIONE "IL TRONO DI SPADE" GRAPHIC NOVEL

Buongiorno lettori! Ieri era il GOT DAY della settimana e quindi non potevo non approfittarne per  terminare la lettura della meravigliosa Graphic Novel de Il Trono di Spade che mi è stata gentilmente inviata dalla Oscar Vault. Edizione meravigliosa e super curata, adatta per tutti gli amanti della saga sia quelli che hanno visto solo la serie tv, sia quelli che si sono appassionati grazie ai libri.

Titolo: Il Trono di Spade- un gioco di trono (graphic novel)
Autori: George R. R. Martin , Daniel Abraham , Tommy Patterson
Casa Editrice: Mondadori 
Collezione: Oscar Ink
Genere:  Graphic Novel - fantasy
Pagine: 472
Prezzo: 28,00


TRAMA
Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie nel primo volume della saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" a fumetti. Il più grande successo fantasy degli ultimi anni diventa un graphic novel d'autore.
In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". 

RECENSIONE

Chi mi segue da un po' sa che non sono una persona che ama uscire della sua confort zone di letture e sopratutto sa che io e il Trono di Spade abbiamo una sorta di odio/amore: il fantasy è uno dei miei generi letterari preferiti, ma non sono una grande fan delle storie molto cruente e spietate, motivo per cui, la prima volta che mi ero avvicinata alla serie tv dell' HBO, non mi ero trovata benissimo. Circa 5 anni fa, dopo aver sentito sempre più pareri positivi, mi ero convinta a provare con la trasposizione telefilmica . Un po' titubante ho visto le prime tre stagioni e, nonostante fosse molto interessante e ben fatta, non faceva molto per me a causa di tutta quella violenza, così decisi di metterla un pausa per un po'. L'ho ripresa dopo circa due anni e devo dire che andando avanti mi ha preso di più, sia perché essendo cresciuta sono riuscita ad apprezzarla maggiormente, sia perché ammettiamo si è fatta un po' meno cattiva ahha  In ogni caso il mio interesse per il mondo di Westeros è cresciuto e sono sempre più convinta che darò una chance alla premiatissima serie di romanzi. 

Non avendo materialmente il tempo di dedicarmi a questa grande opera, ho stabilito di partire da un passaggio intermedio e di leggere per prima cosa il meraviglioso Graphic Novel tratto dal primo volume, uscito nei mesi scorsi grazie alla Mondadori. Questo è anche una sorta di esperimento poiché si tratta della seconda Graphic Novel a cui mi approccio. Ne sono rimasta entusiasta: non mi aspettavo che questo volume mi prendesse così tanto e riuscisse a trasmettermi le stesse emozioni di un romanzo, dando un impatto visivo allo stesso livello di quello prodotto dalla serie tv, se non addirittura maggiore visto che, da come possiamo capire anche grazie alle pagine bonus a fine libro, il fumetto risulta più fedele alle parole di Martin e alle descrizioni da lui.  

Tutta l'edizione lascia senza fiato:dalla scelta del volume rigido con questo effetto un po' squame di drago, alle singole tavole realizzate in maniera strepitosa, con la giusta combinazione di immagini e parole. I disegni ( di cui vi posto qualche foto che purtroppo hanno una risoluzione molto più bassa di come sono realmente) sono molto vividi e dettagliati poiché oltre a sottolineare le caratteristiche di ogni personaggio ( cosa non facile visto anche la loro alta numerosità) gli autori hanno prestato molta attenzione anche ai paesaggi e al contrasto tra i colori.
Il fumetto ci parla degli intrighi e delle lotte di potere che si svolgono nel fantastico mondo di Westeros, dove i membri delle più importanti casate si trovano a dover fare i conti con segreti e sotterfugi. Il re della stirpe dei Baratheon e il suo legame con i temibili Lannister, gli onesti Stark del Nord da un lato e gli eredi esiliati dei Targaryen nelle terre lontane, insieme a molti altri personaggi diventeranno le pedine di un  gioco più grande.

Specialmente in questi giorni di ansia tra un episodio e l'altro dell'ultima stagione di Game of Thrones, il fumetto si è rivelata una lettura azzeccata, capace di di riportarmi all'origine della storia e mostrandomi nuove versione dei amati protagonisti del gioco del trono. Lettura super consigliata e attendo con gioia l'uscita del sequel a Luglio.


VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️.5

domenica 12 maggio 2019

RECENSIONE "LA CORONA DI FUOCO”

Buona domenica lettori! Pochi giorni fa ho terminato un libro che ho a dir poco amato, La corona di Fuoco di Sarah J. Maas. Ci ho messo quasi una settimana intera, cosa per me strana visto che, quando un libro mi conquista del tutto, in circa 3/4 giorni lo finisco; tuttavia, a causa dei numerosi impegni, dello studio e un po' dello stile non così leggero, ci ho messo un po' a ingranare. Devo dire che l'attesa è valsa la pena perché sopratutto la seconda parte del romanzo si è rivelata meravigliosa! 
Non posso che ringraziare ancora una volta la Oscar Vault per questa preziosa collaborazione e ne approfitto per consigliarvi ancora una volta questa serie Fantasy, sopratutto ora che la Casa Editrice ha dato la conferma della pubblicazione di tutti i volumi !

Titolo: La corona di Fuoco 
AutriceSarah J. Maas
Casa Editrice: Mondadori
Serie: Throne of Glass #3
Genere: Fantasy
Pagine: 445
Prezzo: 13,00 (edizione flessibile oscar fantastica)

TRAMA
Celaena Sardothien è sopravvissuta a combattimenti mortali e a orribili sofferenze, ma di fronte all'assassinio della sua più cara amica è sconvolta e annientata. Consumata dal senso di colpa e dalla rabbia, vuole mettere in atto la sua vendetta nei confronti del responsabile dell'atroce delitto, il re di Adarlan. Ogni speranza per distruggere il tiranno, però, giace nelle risposte che potrà darle Maeve, la regina dei Fae, a Wendlyn. Sacrificando il suo futuro, Chaol, il Capitano della Guardia Reale, l'ha mandata laggiù con l'idea di proteggerla, senza sapere che questo viaggio potrebbe invece costarle la vita.

RECENSIONE
La Corona di Fuoco è un fantastico esempio di come dovrebbe essere un fantasy; naturalmente non è un romanzo perfetto, ma l'ho trovato davvero bellissimo e sicuramente per ora è quello stilisticamente che ho amato di più della serie, poiché possiamo notare una grande evoluzione in vari aspetti. La trama, ad esempio si fa sempre più concatenata e più filoni vengono narrati in contemporanea, grazie all'alternarsi di varie punti di vista molto staccati tra loro che, tuttavia, danno un po' alla volta gli indizi per cercare di capire la visione generale che l'autrice sta cercando di elaborare in questa lunga saga. Ancora più evidente è la maturazione dei personaggi, i quali nonostante le nuove sconvolgenti rivelazioni, cercano di mantenere i loro ideali base, ma non sempre ci riescono. Ogni figura si porta dietro un grande bagaglio di sofferenze, rimorsi ed anche sensi di colpa per non aver impedito certi avvenimenti con cui ora deve fare i conti. La loro complessa personalità prevale sulla narrazione vera e propria, ottenendo quindi molto più realismo rispetto a ToG. Accanto a Celeana, Dorian e Chaol, in questo volume incontriamo nuovi protagonisti, di cui ho sempre sentito parlare bene e di cui ero già un po' innamorata grazie alle tantissime fanart che troviamo in rete. Su tutti prevalgono in particolar modo due.


La paladina del re sarà affidata ad un affascinante Fae dalla particolare bellezza e con un carattere molto difficile da scalfire: Rowan, il duro e sfuggente cavaliere, quello che non ci pensa due volte a trattare male la "principessina" e che nonostante il suo cuore di ghiaccio e i tanti pregiudizi, si rivedrà sempre di più nella complessa personalità della straniera, arrivando perfino ad affezionarsi e ad aiutarla, certo sempre con i suoi modi. Ho adorato i momenti di questa coppia insieme e, anche se basati per lo più su litigi e allenamenti magici, credo che abbiano un grande potenziale come ship. 

L'altra interessante figura è quella di Manon, la quale ha un filone totalmente staccato dagli altri e si esprime in prima persona con un Pov tutto suo. La famosa strega senza cuore, dai capelli bianchi e gli artigli di ferro, è una donna senza pietà che fa di tutto per diventare la nuova erede della sua stirpe; la sua narrazione si concentra su una gara tra le sopravvissute delle varie discendenze di streghe malvagie, le quali si sfideranno sorvolando i cieli in groppa a dei Draghi, creature credute estinte ma che il Re affida di nascosto a loro in cambio di un esercito personale per la futura guerra. Il suo atteggiamento crudele, tuttavia, verrà un po' attutito dal legame con il suo drago, Abraxos.

La protagonista indiscussa rimane Celeana o anzi dovrei dire Aelin; per tutto il romanzo la giovane ragazza deve fare i conti con i suoi demoni, recenti ma anche passati, deve scavare a fondo dentro di sè e dopo essere crollata del tutto, trova la capacità di rialzarsi per sfidare il mondo e per diventare finalmente chi è destinata ad essere. Il romanzo si apre con il suo arrivo in una nuova terra in un momento in cui tutte le sue fragilità sono esposte e l'hanno fatta smarrire, terrificata dalla sua vera natura; nelle ultime pagine la ritroviamo diversa, più forte e determinata ma con ancora molto da capire.

Le cose che ho apprezzato di più sono che finalmente la Maas si concentra di più sul Worldbuilding (fisico ma anche storico) e sull'elemento fantasy vero e proprio. Come tutti i libri del Trono di Ghiaccio, lo stile è molto dettagliato, forse leggermente troppo lento per me, ma comunque complessivamente bello: sopratutto la prima parte di tutte le sue opere può essere considerata come una sorta di introduzione per i grandi colpi di scena che ci aspettano solo da metà in poi, dove vengono concentrate quasi tutte le azioni e gli intrighi in circa 100 pagine, intense da togliere il fiato. Non vedo l'ora di sapere di più.

VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

mercoledì 8 maggio 2019

BLOG TOUR "IL GUERRIERO SPEZZATO" - la copertina

Buongiorno amati lettori. Oggi sono orgogliosa di dirvi che la pagina ospiterà una tappa del Blog Tour del nuovo libro di uno dei migliori autori emergenti con cui ho avuto il piacere di collaborare, Abel Montero. Questo scrittore di romanzi di avventura/fantasy/scifi (non si sa davvero come classificarli visto che sembra essere al di fuori da un unico genere) fra pochissimi giorni lancerà la sua nuova opera "Il Guerriero Spezzato", ossia l'attesissimo sequel di Il Ragazzo Bendato e per l'occasione ha creato un fantastico tour. 
Nella mia tappa ci occuperemo della Copertina: ammettiamolo, tutti noi ci lasciamo costantemente influenzare per prima cosa dall'aspetto esteriore di un libro; più la cover ci attira, più ci sono probabilità che effettivamente leggiamo la trama del romanzo in questione e poi lo andiamo a leggere. Ebbene, le cover della serie del Protettorato sono davvero bellissime, super curate e d'impatto e Abel, essendo per prima cosa un lettore come noi, ci ha dedicato molto tempo e passione. 
Se non l'avete ancora fatto, andate a leggere la mia recensione sul primo volume e poi fiondatevi subito a comprare i suoi romanzi. E ora lascio parlare il diretto interessato: infatti, in questo post sarà proprio Abel a raccontarvi della sua esperienza e del processo, quindi buona lettura.



Prima di dedicarmi alla scrittura, ho vissuto di arti visive. Ho una preparazione artistica classica, e l'ho raffinata fino a diventare un Direttore Artistico Pubblicitario.
Ecco perché spendo tanto tempo ed energie nella parte più puramente estetica di tutto il processo promozionale dei miei romanzi.
Sono convinto che le immagini possano fare da apripista ai miei scritti.

I risultati che ho ottenuto in questi anni ne sono una grande conferma.
Oggi mi piacerebbe condividere con voi alcuni consigli che potrebbero esservi utili. Queste considerazioni potrebbero aiutarvi a scegliere la cover perfetta per il vostro racconto, e anche a comunicare meglio con i professionisti a cui vi rivolgerete.
Perché no, se non avete una preparazione artistica, una buona conoscenza degli strumenti più moderni, tanta passione, e un minimo di esperienza, difficilmente riuscirete a ottenere risultati efficaci con il fai da te.
E non fatevi spaventare dall'impatto economico. Su Fiverr.com si possono acquistare cover professionali e ben fatte a partire da 5€. Ci sono letteralmente decine di grafici che aspettano di lavorare per voi. Lasciate perdere le cover fatte da vostro cugginoE no, essere illustratori non significa anche saper comporre una cover. Conosco artisti specializzati in illustrazione digitale, dei veri geni con la tavoletta grafica, incapaci di piazzare un buon titolo, chiaro e leggibile, sulle copertine fatte da loro. Ci sono delle eccezioni, ovviamente, ma sono rare. Comunque meglio rivolgersi a degli specialisti delle COPERTINE.
Chiaro? Fatelo. Vi risparmierete tanti mal di testa.
È una dura realtà. Ma l'umiltà paga. Sempre.
Nel bene e nel male, la copertina di un romanzo è il primo modo in cui ci approcciamo ad esso. In un certo senso, è come se fosse il biglietto da visita dell'opera.

In realtà poi sono molti i fattori che potrebbero spingerci ad avvicinarci a un racconto: l'appartenenza a un genere che amiamo, il fatto che sia scritto da un autore che già conosciamo, o una trama accattivante, che accende la nostra curiosità.

Una copertina efficace, progettata con cura, deve essere capace di trasmettere informazioni precise e, perché no, anche invitare all'azione.
Ma non è un risultato tanto facile da raggiungere.

Prima di tutto, dobbiamo scegliere una copertina che comunichi chiaramente il genere di appartenenza del romanzo.
E qui devo chiedervi di essere pazienti. So che potreste pensare (anche giustamente) che il vostro romanzo sia unico, raro e prezioso. Impossibile da incasellare in un genere specifico e che sia al di sopra di certe definizioni. Tutto ciò potrebbe essere vero. Ma se desiderate che il vostro lavoro raggiunga un pubblico vasto, dovrete accettare alcune verità scottanti.
(Faccio una digressione. Potreste anche aver pubblicato il vostro romanzo per puro sfizio. Forse non v'importa poi molto di venderlo/distribuirlo a un grande pubblico. Se così fosse, potete schiaffare sulla cover ciò che vi pare. Ma una condotta del genere potrebbe farvi apparire più che altro pigri. Io vi ho avviati.)
La maggior parte dei lettori ci mette pochi attimi a decidere se ciò che avete scritto potrebbe essere interessante per loro o no. Significa che, letteralmente, basterà un'occhiata per comprendere se il romanzo finirà nella loro lista desideri o no. Ciò è vero sia per gli acquisiti nelle librerie fisiche che in quelle online come Amazon o simili (su Amazon i tempi di reazione sono ancora più ridotti, perché la copertina del romanzo sarà grande poco più di un francobollo, sullo schermo del dispositivo del potenziale cliente, e apparirà per un secondo o meno, mentre il dito, o il mouse, scorre verso il basso.)
In quegli attimi, la cover dovrà letteralmente GRIDARE al cliente la propria appartenenza a un genere. 
Credetemi, ho imparato questa lezione sulle mie spalle.
Vi faccio un paio di esempi:
Ecco la cover de IL RAGAZZO BENDATO:
È una cover bella. Ne ho la certezza, perché il responso del pubblico è stato chiaro, e fingere modestia in questo momento sarebbe inutile per me e per voi. È complessa, stratificata, mescola suggestioni di generi diversi. È barocca, esagerata, misteriosa.
NON è la cover più efficace che avrei potuto creare. Lo sospettavo, ma ne ho avuto la certezza dopo aver iniziato a promuovere il romanzo.
Perché, proprio alla luce delle riflessioni fatte prima, quella cover fallisce nell'incasellare il romanzo in un unico genere facile da comunicare.
In realtà avrebbe dovuto concentrarsi con più cinismo sulla parte predominante del romanzo: l'azione adrenalinica, la risoluzione dei misteri e dei numerosi intrighi.
Avrebbe dovuto essere un po' più così:

Sarebbe stata meno "bella"? Di sicuro. Avrebbe comunicato con più chiarezza l'atmosfera del romanzo. Sì, dannazione.
E mi avrebbe semplificato la vita in fase promozionale. Soprattutto, avrebbe reso più semplice raggiungere il mio lettore tipo. Ma non ho scritto la Saga del Protettorato con l'idea di creare un best seller. È sempre stata una serie "sperimentale". So che si rivolge a un pubblico di nicchia e che può essere apprezzata al meglio solo da chi cerca e ama certe stratificazioni e commistioni di generi. Quindi mi sta bene così.
Mi tengo le mie cover barocche e un po' esagerate :)
Ma ciò non significa che dovreste prendermi ad esempio.
Quindi, ricapitolando, cercate di ottenere una cover che si tenga ben stretta al genere di appartenenza del romanzo.

Un secondo punto importante giunge da una constatazione: più tempo passa, meno le immagini sono importanti.
Negli ultimi anni (e sono abbastanza certo che la tendenza crescerà) le copertine tendono a contenere meno immagini/illustrazioni e sempre più testo. Facciamo un paio di esempi?
 
Visto? Dal fantasy alla fantascienza, dai romance ai thriller, la tendenza è chiara: il testo è più importante delle immagini. La scelta del font giusto è fondamentale. Caratteri complessi e aggraziati per il fantasy, semplici e minimali per la fantascienza. Colori più freddi per i thriller, esplosioni di toni caldi per le storie d'amore. Il titolo è sempre leggibile in un battito di ciglia. In quello dopo, sarà chiaro il nome del'autore. Sono tutte cover di successo, hanno spinto tantissimi lettori ad acquistare quei romanzi (dopo tutto, forse solo Stephen King si può permettere di avere cover a mala pena mediocri per i suoi scritti. Ma lui è Stephen King...). È una lezione che sto mettendo in pratica. E la risposta di pubblico è stata monumentale. Mai avuti tanti likes su Instagram:

È una cover che sa di antico, elegante. E soprattutto Fantasy fino all'ultimo pixel.

Ultima dritta. Meno è MEGLIO.
Ho visto tonnellate di copertine piene di "rumore", cioè affollate di immagini, personaggi, elementi che per l'autore forse erano essenziali e che invece sono servite solo a rendere più confusionario e inutilmente complesso l'insieme.
NON  c'è bisogno che tutto il cast del vostro racconto sia sulla cover. Con tutta probabilità, è meglio che i vostri personaggi restino DENTRO il racconto (con le uniche eccezioni dei prodotti erotici. Allora li i centimetri di pelle mostrati sulla copertina sono più o meno essenziali. Ma è tutto un microcosmo che mi lascia di un'indifferenza astrale).

Pretendete una cover essenziale, pulita, diretta, che si basi su una ricerca accurata del testo, del font, dei colori e della disposizione degli spazi. Pretendete che sia diretta e che centri il fulcro della narrazione.
Deve riuscire a trasmettere mistero? 
Passione? Fantasia? Avventura?
Ottimo. Una cosa per volta. Una sola.
Vorreste che trasmetta tutte quelle cose? State chiedendo troppo.

Credetemi. Pubblicizzare un romanzo (sia che lo abbiate pubblicato in maniera tradizionale o indipendente, alla fine resta una VOSTRA responsabilità) è un lavoro ingrato.
Non complicatevi la vita con una cover inefficace.

Spero di esservi stato utile.
E già che ci siete, date un'occhiara a questo ragazzaccio qui:


Grazie a tutti, buona lettura, buona scrittura!
Vi abbraccio,

Abel