domenica 11 ottobre 2020

Recensione " Non è mai troppo tardi" di Stefania Russo

Buongiorno readers. Oggi torno con una nuova recensione in cui vi parlo di Non è mai troppo tardi di Stefania Da Forno, che ringrazio per avermi inviato il suo romanzo.

Titolo:  Non è mai troppo tardi
Autrice:  Stefania Russo
Casa Editrice:   Sperling & Kupfer
Genere: Narrativa
Pagine: 240
Prezzo: 15,90
TRAMA
Un'arzilla ottantenne che mobilita il vicinato per aiutare la fidata badante. Una storia commovente e ironica, sul valore del tempo donato e ricevuto.*

Mi chiamo Annarita, ho ottantaquattro anni e vivo nel Mostro di cemento, un anonimo complesso residenziale nella periferia di Milano, su una stramaledetta sedia a rotelle. Non si può certo dire che io sia autosufficiente, ma per fortuna posso contare sull'aiuto di Olga, una donna rumena premurosa e gentile. Ho anche una figlia, Katia, che vive proprio nella palazzina qui accanto, ma non ha più tempo ormai da dedicare alla sua vecchia. C'è una cosa, però, per cui le sarò per sempre grata: sua figlia Stella, la mia affettuosa nipotina sedicenne, la mia felicità quotidiana. Trascorro le mie giornate tra un caffè con i vicini e i romanzi che Olga mi legge, trascinandomi, di tanto in tanto, nel cortile del Mostro, dove ho conosciuto questo strambo vicinato con cui mi sono trovata a vivere: le vecchiette con cui vado a messa, Alessio - il fidanzatino di Stella - e gli altri ragazzotti con i pantaloni strappati, il giovane e instancabile Totò e don Antonio, su cui tutti possiamo sempre contare. Non ho mai visto il Mostro così animato come nelle ultime settimane, tanti vicini disposti a donare il loro tempo e altrettanti a pagare per imparare a impastare il pane o a usare il computer. Si chiama Banca del Tempo. L'idea è venuta a Stella: chi vuole può rendersi disponibile offrendo dei corsi, e il denaro raccolto dai partecipanti servirà ad aiutare la sorella di Olga, gravemente malata. Speriamo solo che non sia troppo tardi...
RECENSIONE

NON È MAI TROPPO TARDI è un romanzo diverso dalle mie solite letture, ma allo stesso tempo così simile che non so come classificarlo se non come un testo che può essere apprezzato da tutti per il suo grande impatto emotivo.  Ha un po’ quei vibes di un film che si vede nel periodo natalizio, con storie cariche di messaggi profondi, trame che raccontano una vicenda realistica, ma allo stesso tempo con qualche pizzico di follia, un racconto capace di far sorridere e commuovere. Il romanzo è narrato in  prima persona dalla sua protagonista, Annarita, una ottantaquattrenne che abita in un piccolo appartamento un’anonima palazzina di Milano. La sua vita non è per niente facile: se la sua mente è sveglia come quella dell’amata nipotina Stella, il suo corpo soffre le debolezze dell’età, costringendola a muoversi in carrozzina ed avere bisogno di un aiuto costante per la maggior parte delle attività. I rapporti con la figlia non sono il massimo, la pensione basta a malapena per sopravvivere, ma almeno può contare sull’amicizia di qualche vicina di casa e sull’aiuto di Olga, una donna di origine straniera che si occupa di lei. 


Annarita si trova in un momento di stallo e di sconforto, le giornate sono tristi, tutte uguali, trascorse di fronte alla finestra, ma il suo atteggiamento cambierà radicalmente quando capisce di poter fare qualcosa per aiutare una persona cara: infatti, scopre che la sorella di Olga è gravemente malata e la donna non può permettersi le cure, così la nostra protagonista mobiliterà tutto il vicinato per raccogliere dei fondi, dando in prima persone ad esempio delle lezioni di giardinaggio. Ed ecco come adesso le ore sono movimentate da tantissimi eventi e anche da qualche segreto su cui si troverà ad indagare, ripensando al passato e anche al futuro. 
Questo romanzo mi ha lasciato un grande senso di malinconia, mi ha fatto riflettere sulle difficoltà della vita, sopratutto per le persone anziane che tendono sempre ad essere relegate negli angoli, ma sono pagine anche ricche di momenti divertenti, episodi carichi di speranza e positività, che vogliono sottolineare la bontà di tante persone e la capacità di rialzarsi dalle sconfitte, perché come dice il titolo stesso “non è mai troppo tardi” per vivere la propria vita.  Un punto a favore è che Stefania riesce a far vivere al lettore un grandissimo numero di emozioni in soli 250 pagine. 

VOTO 



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