domenica 7 giugno 2020

RECENSIONE "TUTTO IL BLU CHE PARLA DI NOI" di Naike Ror

Buongiorno lettori, finalmente vi posso parlare di questo romanzo dalla meravigliosa copertina che mi è stato mandato da Naike Ror, ossia Tutto il blu che parla di noi, primo di una serie di autoconclusivi. Bando alle ciance, veniamo alla recensione.


Titolo: Tutto il blu che parla di noi,
Autrice:Naike Ror
Casa Editrice: Amazon Publishing
Serie: I colori dell'amore #1
Genere: Romance
Pagine: 365
Prezzo: 9,99

TRAMA
Una ragazza giovane e insicura, un uomo freddo e deciso, una passione travolgente e rischiosa
La giovane e bella Faith Howard Moore ha una grande passione: la pittura. Dipinge con le dita, usa sempre il blu e solo di fronte a una tela riesce a sentirsi libera e felice. La sua famiglia, tuttavia, ha ben altri piani per lei. Gli Howard Moore sono una celebre dinastia di diplomatici statunitensi, che non può permetterle di perdersi tra vernici e scarabocchi. Così Faith viene spedita a Parigi per uno stage presso l’ambasciata americana, dove dovrà prepararsi allo studio delle scienze politiche.Parigi, però, è anche la città dei grandi musei, degli artisti bohémien e soprattutto... la città dell’amore. All’ambasciata, infatti, lavora Terence Fareed Wilkinson, un ricco affarista metà americano e metà persiano. Fisico mozzafiato, occhi di smeraldo, anche lui è un pittore e un amante dell’arte. Ed ecco che scatta implacabile il colpo di fulmine.Ma se Faith nascondesse a Fareed di essere l’erede dei famosi Howard Moore? E se anche lui celasse un segreto tanto oscuro da poter allontanare Faith?


RECENSIONE

Questo è il secondo romanzo che leggo di questa autrice e sebbene sia una tipologia di romance  abbastanza diversa rispetto ad House of Love, ancora una volta sono rimasta positivamente colpita. Ho apprezzato molto il suo modo di scrivere scorrevole e coinvolgente, il suo rapire il lettore in una storia d'amore non convenzionale, con i suoi alti e bassi, i segreti che ostacolano il lieto fine e la voglia di sfidare ogni cosa per la persona che si ama. Questa volta la vicenda si fa un po' più riflessiva e possiamo dire sottile, meno dinamica dello stile botta e risposta e  delle grandi scenate messe in atto dai protagonisti di HoL, ma contemporaneamente  ritroviamo di nuovo quello stesso tipo di sentimenti di fondo per una coppia che parte con un rapporto di odio-amore e che si lancia frecciatine di disaccordo finché non cede a questa passione incrollabile, anche se la loro relazione sembra avere una data di scadenza fin dall'inizio.



Il libro è interessante perché ci porta a seguire le vicende di una delle più ricche e famose famiglie newyorchesi da sempre impegnata nel settore della diplomazia, una famiglia in apparenza perfetta e senza problemi, ma che nasconde dei segreti che mettono tutta la loro vita in bilico. La figlia minore si chiama Faith è una ragazza solare con i suoi vestitini floreali e che cerca di accontentare i desideri dei genitori, seguendo la carriera di diplomatica, anche se non ha alcun interesse in quel settore e il suo sogno è unicamente quello di essere una diciottenne come tante e dedicarsi alla pittura, senza la pressione di seguire gli standard di perfezione della sorella maggiore con la quale ha un rapporto difficile. E' così che si ritrova a intraprendere uno stage esclusivo nell'ambasciata americana a Parigi e sarà proprio in quelle settimane estive che inizierà a mettere in dubbio il suo ruolo e a incontrare la figura che l'aiuterà a capire chi è e cosa vuole.

Il suo nome è Terence Fareed Wilkinson III, un uomo più grande di lei, con un importante lavoro che lo porta a viaggiare spesso e a collaborare con l'ambasciata parigina, un uomo affascinante, arrogante, con le idee chiare su cosa vuole e disposto a tutto per vendicarsi di coloro che hanno avuto un ruolo nelle vicende del suo passato. Figlio di un famoso ambasciatore e di una principessa persiana, rimane da subito colpito da quella ragazzina così spontanea e che lo osa sfidare, un sentimento che in qualche modo va contro tutte le sue regole. Una persona complessa, senza scrupoli, prepotente, ma è anche un artista e un ragazzo passionale con chi supera le sue barriere. All'inizio il rapporto tra i due non è esattamente idilliaco e nonostante si vedano all'ambasciata, è solo nel retrobottega di un negozio parigino messo a disposizione per dipingere liberamente che i due iniziano a conoscersi, per poi passare a conoscersi davvero per le poche giornate rimaste a disposizione prima del ritorno negli Hamptons di Faith.

Non sono solo i loro ruoli e la loro differente età a mettere in crisi quella che potrebbe essere una relazione, bensì entrambi hanno un segreto piuttosto ingombrante, Faith non ha svelato di essere una discente della famiglia Howard Moore e Fareed non può uscire allo scoperto con delle promesse finchè non ha portato alla rovina i suoi rivali. Insomma nella seconda parte del romanzo ci sono una serie di colpi di scena che vengono a galla, ci sono momenti in cui non sopporterete il modo di reagire di queste due teste calde super calcolatrici, ma allo stesso tempo apprezzerete la loro evoluzione e come effettivamente siano in grado di tirare fuori il meglio dell'altro.

Già dal titolo emerge uno degli elementi centrali del romanzo: Tutto il blu che parla di noi è un'opera che mette in primo piano l'arte, in particolar modo l'amore per la pittura che diventa essa stessa un chiave di lettura del libro. Infatti, il diverso talento e il diverso modo di rapportarsi alla tela dei due personaggi si può considerare a mio avviso anche un metafora del loro modo di essere in apparenza, del loro modo di reagire e comportarsi nelle situazione, un modo per sottolineare il loro vero io, anche se in parte appare contraddittorio alla facciata.  Faith e Fared sonodue figure che si abbandonano al sentimento e che trovano una via di fuga dalla loro realtà costruita nella libertà dei pennelli; se da un lato Faith è un'artista molto più astratta, istintiva, una ragazza che si concentra sul colore e che sente la necessità di liberarsi dalla sua prigione d'oro dipingendo direttamente con le dita, Fareed è metodico, scrupoloso, attento alla simmetria e al realizzare paesaggi il più veritieri possibili, anche se ciò significa ridurre il carico sentimentale e il dinamismo della tela.

Insomma un romanzo che parla di una complicata storia d'amore, di crescita, di coraggio e di capacità di mettere da parte l'orgoglio e la vendetta per un qualcosa di più duraturo.

VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️.5

Nessun commento:

Posta un commento