sabato 7 luglio 2018

RECENSIONE "SINO ALLA FINE DEL MONDO"

Buongiorno lettori. Oggi vi parlo della mia ultima lettura: Sino alla fine del mondo- lettere e versi oltre i chilometri.
Quando sono stata contattata dal giovane autore, ho subito accettato la collaborazione perché la poesia è uno di quei genere che non leggo quasi mai, ma a cui avevo deciso che quest'anno mi sarei approcciata di più.
Non ho molti termini di paragone visto che, a parte i testi scolastici, ho letto solo le raccolta di Milk and Honey e Love her Wild, ma penso che ciò che deve fare una poesia è riuscire a trasmetterti con poche parole un sentimento, uno stato d'animo o un'idea e questa raccolta è riuscita pienamente nell'intento.






Titolo: Sino alla fine del mondo- lettere e versi oltre i chilometri
Autore: Paolo Francesco Reitano
Editore: Nulla Die
In commercio dal: 03/07/2018
Pagine: 95 p.
Prezzo: 10.00 euro








Questa bellissima copertina molto tumblr raccoglie 86 componimenti sotto forma di brevi lettere o per lo più poesie a verso libero, per un totale di quasi 100 pagine. E' quindi una lettura molto veloce, ma che può essere assaporata un po' alla volta durante dei momenti di pausa. 
Tutti i componimenti hanno degli elementi sicuramente autobiografici che forse il lettore non può comprendere in pieno, ma non sono questi i veri protagonisti di un testo. 
Ognuno prova una sensazione diversa quando si trova davanti a dei versi proprio perché ognuno ha un passato e un'esperienza differente, ma tutti riescono a comprenderne il significato emotivo che vi sta dietro.
Questa è una raccolta che parla di amore e della sofferenze di un giovane ,della lontananza fisica ma soprattutto emotiva tra due amanti, di bugie e illusioni vane, della speranza che, nonostante tutto,non muore mai. Ho apprezzato moltissimo anche i riferimenti all'arte e alla musica che aggiungono un tocco in più. Quindi vi consiglio questo libro sopratutto se volete provare con un genere a cui non siete abituati ma senza appesantire la lettura.
Vi lascio di seguito alcuni dei componimenti che mi sono piaciuti di più.

VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️

La voce di Chris Martin
andrebbe ascoltata nelle foreste
nelle chiese
negli ospedali
nelle strade
nelle stanze chiuse per fare l’amore
e dimenticarsi del mondo
e non disturbare il fluire del tempo
che esiste.

34 La follia di Vincent
L’uomo col cappello s’aggirava lesto
Tra campi di grano e tele macchiate
Finché per caso, egli si imbatté
In una donna dalle ciocche gialle
Parve un fiore, di assurda bellezza
Con occhi smeraldo e capelli lucenti
Senza indagar sulla provenienza
Senno e coscienza parean impazzir
Illuminava i musei d’Olanda
Con la sol presenza, discreta ed onesta
Più del soldo, lui sa, importava
Poiché di arte lei era riflessa.



Se fossimo solo un pezzetto di plastica in mezzo al
niente, e se contassimo quanto un misero granello di
sabbia in una spiaggia deserta e dimenticata?
E ti dico, mia amata Sophie, che anche qualora fossimo
l’ultimo pezzetto di materia, una briciola di pane,
una parte offuscata di mondo, qualora fossimo i più
insignificanti, stupidi, immondi, indegni e inutili, qualora
fossimo pulviscolo o sostanza stupefacente o una

 goccia di vino scadente in una coppa da quattro soldi,
io ti giuro, oh mia cara e amata e maledetta Sophie,
qualora fossimo tutto questo,
noi saremmo infinito.

Io ti porterò al mare
su quella spiaggia che non conosci
Gelida d’inverno
Deserta come niente
E d’estate nostra
Si che sarai la mia estate
E pensavo non esistessi quasi
E pensavo non ci fossi
E pensavo che non saresti mai arrivata
Eppure ora mi chiedo
Come hai detto?
Qual è il tuo nome?
Ah già
Mi devo svegliare
Scusami
È giorno
Torno a cercarti, eh
Ma sognarti ancora sarà difficile
Incontrarti, temo
Impossibile
(E invece no)
Perché sei una storia vera
Perché t’ho incrociata
Nella più grande
tra le antiche città greche
Perché t’ho intravista
E non ho più spostato
Il mio sguardo.


"....Però, possono prendere in giro la morte. Possiamo
raggirarla. Non dobbiamo crederci eterni: dobbiamo
essere infiniti, dobbiamo congiungerci nell’aria e depositarci
sopra gli alberi, disperderci negli oceani e ammaliare
la luna. Qualcosa del genere, cantava Chris, a
squarciagola. Da soli, siamo finiti. Insieme, forse, saremmo
eterni..."




Mi perderò
tra gli scaffali di una biblioteca
cercando il tuo nome
tra le pagine chiare
fogli stropicciati
e copertine malandate
rigide e di velluto
con cui soddisfare il tatto
e tra le parole di artisti perduti
aggiungerò le mie
indegne, forse
ingiuste, probabilmente
per descrivere
e descriverti
per sognare tra i racconti persi
e libri ormai dimenticati
tra qualche parola di cartone
e promesse impossibili da mantenere — mai dovrai
promettere — ti dissi
che s’infrangono più giuramenti
che respiri e battiti
e allora tu, continua
tu non promettere,
tu non promettere.

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