mercoledì 18 luglio 2018

RECENSIONE "LA SECONDA ONDA"

Buongiorno readers. Oggi vi parlo di un libro molto particolare che ho letto grazie a una collaborazione con la casa editrice Albatros Il Filo: si tratta di La Seconda Onda di Patrik Nicotera. Una lettura molto diversa dalle mie "confort zone" ma che non mi è affatto dispiaciuta; con una storia fuori dagli schemi e uno stile crudo, eccentrico e unico che vi catturerà sin dalle prime pagine, non saprete nemmeno in che genere di narrazione classificarlo: un contemporaneo a tratti filosofico, fantascientifico, un flusso di coscienza ? o semplicemente un saggio di critica della società ?
Continuate a leggere per scoprire qualcosa di più, anche se ho cercato di mettere meno spoiler possibili visto che l'imprevidibilità è un tratto caratteristico del romanzo.


Titolo: La seconda onda
Autore: Patrick Nicotera
Casa editrice: Albatros Il Filo
Collana: Nuove Voci, Confini
Pagine: 161
Prezzo: 9,50

TRAMA
Tutti si trovano smarriti a un certo punto. Timorosi nel compiere passi azzardati e dolorosi, bloccati da rovi pungenti di ricordi e desideri avvelenati. Tra amori e tradimenti e divorzi e matrimoni e silenzi e bambini voluti o mai avuti e malattie e vecchiaia ed emozioni e porno e sogni e monotonia e chiesa... Chiunque, tranne Stephen. Lui ormai non prova emozioni per nessuno, non giudica e non desidera. Mike è la sola persona con cui Stephen si confida, l'unico amico in grado di comprendere e calmare i suoi eccessi. Il loro rapporto è schietto e sincero, entrambi si portano dentro ombre e demoni del passato, entrambi affrontano il presente come un pesante punto interrogativo, fermando istanti nel tempo con il flash di una macchina fotografica e immaginando un futuro come nel film più avvincente.

RECENSIONE
Allora questo è uno di quei libri che vanno metabolizzati a lungo, poiché appena finiti ti fanno chiedere: "ma che cosa ho appena letto? ". In poco più di 160 l'autore è capace di sconvolgere la visione del mondo del lettore, ponendolo davanti a riflessioni profonde sull'uomo e la società in tutte le sue forme. L'elemento distintivo è sicuramente lo stile acuto, diretto e crudo con cui si critica tutti i difetti moderni,attraverso anche dialoghi ricchi di citazioni cinematografiche e di idee filosofiche. Si inizia a parlare di vita quotidiana fino a giungere alle più grandi teorie complottistiche e fantascientifiche. 

Il libro inizia in media res, non ci viene spiegato quasi nulla, siamo noi a doverci inserire nella vita dei protagonisti, in una sorta di flusso, tra gli sbalzi di tempo e di scena. Il personaggio principale e un po' lo stile iniziale mi hanno ricordato alcuni classici, in cui ci troviamo come protagonista un incompreso, emarginato dalla società e spesso inetto, aggrappato a un qualcosa del passato e che non sa capire il suo mondo contemporaneo e per questo diventa insensibile.
E' un uomo chiuso in sé stesso, in una routine scandita da un lavoro che odia, ancora sofferente per eventi passati e deluso dall'unica donna che ha mai amato. L'unico conforto lo trova nell'amico alcolista e nella sua unica passione.

A Mike era capitato di averlo, in un certo qual modo, nella prima parte dei vent’anni. Quando si sentiva eterno e in armonia col mondo. Quando ogni orizzonte era libero e aveva la certezza di raggiungerlo. Prima di affacciarsi alla zona più tosta della vita, quella in cui rimane difficile per chiunque non rimanere intrappolato nella fitta foresta dei sentimenti.


Mike è ancorato a tutto ciò che ormai è considerato vintage e sopravvaluto: la sua passione è la fotografia, quella vera che rappresenta l'arte, la fatica dello scatto unico, i rullini che vanno sviluppati con cura nelle camere rosse. Niente a che vedere con la finzione moderna che ha tolto il vero significato di una foto, in cui conta solo il like e la popolarità. L'uomo contemporaneo è schiavo di uno schermo, del giudizio altrui, alla ricerca solo del successo da ostentare tramite i social.

Basta magie e attimi. Attesa. Sapore. Impegno e personalità.
Rischio e imprevedibilità. Alla foto sfocata e divertente fatta in
fondo al rullino sviluppato dopo settimane. Ora tutti usavano il
meccanismo della moda. Selezionare lo scatto più bello ed eliminare
la propria personalità per non sottoporla al massacrante
giudizio del resto del mondo. E tutto in modo immediato.

Era un po’ come il suo La vita si era sviluppata in questo modo.
Facendo reagire il suo temperamento alla chimica degli imprevisti.
Lentamente aveva sviluppato il suo carattere fino a sentirselo
stampato addosso.
Ma questi nuovi ragazzi sono tutti anabolizzati. Come il mondo
che abitano e mangiano in effetti, globale in tutto tranne che
nei diritti. Un’epoca in cui ogni paese è lo stesso paese.
Sono esseri che hanno smesso di vivere il reale per dedicarsi alla rete. Hanno
smesso di esistere diventando i loro Avatar. La paura più grande
è quella di non essere abbastanza conosciuti.
se lui dice che questo tizio o quel profilo
sono ottimi crea una reazione a catena in cui chi si sente più debole
viene trascinato per paura di non essere accettato. Come il
bullismo ai suoi tempi. Quando magari una delle anime più sensibili
e dotate si ritrovava a fare cose senza senso pur di non finire
tra i prepotenti a prendere sputi e calci. Era diverso solo il piano
dimensionale. “Cosa è peggio?” si chiede spesso quando pensa a
loro, “…uno schiaffo davanti a venti persone o un attacco diretto
a qualcosa che fai e che ami e il peso imminente delle reazioni di
migliaia di contatti nella rete?”.
Algoritmi perfetti come oracoli per tutti quegli sclerati che facevano la guerra
al conformismo creando conformismo con regolare scadenza.

Tuttavia, questa vita in apparenza insignificante, è allo stesso tempo più sensibile mentalmente; diventerà protagonista di un evento impensabile e soprannaturale, che lo farà dubitare perfino della sua sanità mentale. Il lettore non capisce più cosa è reale o un sogno e quando legge l'ultima pagina rimane perplesso e pieno di domande. Allo stesso tempo la visione cupa e solitaria sembra aver trovato la strada della speranza e di una piena consapevolezza del suo ruolo atipico nel mondo.

"Capisce che non ha senso muovere le labbra ma la sua voce gli
arriva pronunciata. Sa di dormire. Sa che è un sogno. Ma tutto
resta magico davanti ai suoi limitati sensi umani. Reale.
Miliardi di pianeti appesi al nulla rassicurante. Pensa e ricorda
e vive l’attimo, come il tramonto inaspettato che ti fermi ad
osservare sbalordito, solo un milione di volte più intenso e vibrante."

"Più o meno. Se non conosco bene qualcosa, la temo perché la
vita è violenta e diffidare è diventato un modo per sopravvivere,
giusto? Ma in realtà ci sono cose che vanno comprese o viste di
persona"

Consiglio questo libro a chi cerca qualcosa di diverso, che vuole cimentarsi in una lettura più cruda e senza filtri e a cui piace scervellarsi per comprendere i significati più profondi o le teorie più assurde dei nostri giorni.

VOTO
⭐️⭐️⭐️.25

2 commenti:

  1. Ciao sono Patrik, solo "K". Grazie per aver letto il libro. Ma lascia anche che io ti chieda una cosa, quanti anni hai?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buonasera ! Si scusami ho scritto bene all’inizio e poi invece mi ha preso ck nella scheda🙈. Ora lo correggo. Comunque ne ho 20

      Elimina