Buon pomeriggio readers. Oggi vi parlo di Ragazzi della Tempesta, uno Ya uscito recentemente per la Rizzoli, che ringrazio per la copia
In una gelida notte d'inverno, Jack Sommers è chiamato a scegliere tra vivere per sempre, secondo le antiche leggi magiche di Gaia, o morire. Jack sceglie di vivere e in cambio da quel momento in poi sarà un Inverno. Come le altre Stagioni, ogni anno Jack deve dare la caccia e uccidere chi viene prima di lui. Le leggi di Gaia sono chiare: l'Inverno uccide l'Autunno, l'Autunno uccide l'Estate, l'Estate uccide la Primavera, la Primavera uccide l'Inverno. Questo significa che Jack uccide Amber. Amber uccide Julio. Julio uccide Fleur. E Fleur uccide Jack. Sono tutti addestrati a cacciare e uccidere, e tutti a turno muoiono. Ma quando Jack e Fleur - Inverno e Primavera - sono attratti l'uno dall'altra contro ogni buon senso e regola della natura, la legge spietata che governa le loro vite eterne a un tratto diventa qualcosa di personale e di doloroso. Fleur verrà bandita per sempre, se insieme non troveranno il modo per fermare il ciclo naturale delle cose. Quando le quattro Stagioni si coalizzano, mettendo a rischio la loro immortalità in cambio di amore e libero arbitrio, la loro fuga attraverso il Paese li condurrà in un luogo in cui saranno costretti a difendersi contro un creatore che vuole annientarli.
L’idea alla base mi è piaciuta tantissimo soprattutto per il suo worldbuilding interessante. Accanto alla nostra realtà quotidiana si nascondono esseri con poteri soprannaturali, incarnazione di elementi naturali. Abbiamo a che fare con una sorta di società governata da Cronos e da Gea, la quale può salvare dei giovani in punto di morte renderli delle stagioni immortali: Primavera, Inverno, Autunno ed Estate, quattro fazioni di ragazzi che si allenano per una missione, ad ognuno è assegnato un territorio da controllare durante i propri mesi e un supervisione che lo aiuti grazie anche ad alcune tecnologie; questi dovranno sopravvivere finché la nuova stagione non arrivi e li uccida, in un ciclo continuo che garantisca l’equilibrio della natura. Una volta morto, il corpo subisce una sorta di ibernazione, per poi essere risvegliato dopo qualche mese, pronto per rivivere la propria stagione e lottare con i suoi rivali.